lunedì 30 luglio 2018

Ciao Nonno



Questo scritto non nasce solo per dire che mio nonno Francesco è stato uno splendido nonno, ma nasce soprattutto dalla voglia di raccontare come e cosa lui è stato attraverso i miei occhi. Quando ero molto piccola, i baci a lui non li volevo dare; oggi ho 26 anni e in questi altri anni ho recuperato tanto da meritare di essere chiamata per una vita intera "la bella del nonno", espressione che mi fa sorridere il cuore solo a pensarci. Adesso che è andato via, si porta con sé tutti quei baci e un pezzo grande di me. Un po' della me bambina e un po' della me ormai donna. Quello più dolce e insieme più testardo. Perché si, mio nonno era ostinato, caratterialmente forte, a volte troppo; le sue idee non le hanno buttate giù neanche a suon di urla. Lo stesso uomo che poi con occhi piccoli e dolci mi diceva "Sai a cosa servono i nipoti?A tenere in vita i nonni". Lo stesso che ha pianto per i miei traguardi e che mi ha detto sempre "Stai attenta ai maschietti". Lui ha sempre guidato per lavoro e con la sua auto da ragazzina mi ha accompagnata ovunque; in quei momenti amava chiacchierare e raccontare di sé e ciò mi ha permesso di conoscerlo davvero. Poi ovviamente ha voluto insegnarmi lui a guidare. Quando penso a lui, ricordo quanto è potente la determinazione in una persona, ripenso agli insegnamenti, ai proverbi, alle frasi da repertorio che lui iniziava e io dovevo completare, alle partite a carte e a dama e a quanto tutte, e dico tutte ,le volte si divertiva cercando di barare per vincere. Se tutt'ora mi piacciono i cruciverba è perché giocavo con lui a chi indovinava più parole ed era uno dei suoi modi di dedicarsi a me cercando anche di insegnarmi ciò che sapeva. Penso a lui e riconosco la bellezza dell'amare una donna per una vita intera, perché i miei nonni insieme sono per me la dimostrazione che l'amore esiste e che può durare fino all'ultimo istante; rivedo i baci che si sono dati fino a pochi giorni fa e poi li rivedo al centro sala durante la festa del loro anniversario, quando lui durante il ballo le teneva la mano stretta sul proprio petto. Mi ha insegnato a dialogare e confrontare le opinioni. Mi ha dimostrato come ci si diverte davvero alle feste di matrimonio, cioè mangiando e ballando il Rock&Roll. Mi ha insegnato ad essere fiera di me, con quanto orgoglio diceva a tutti che ero la sua dottoressa. Mi ha insegnato che da grandi si impara più che da bambini. È impossibile descrivere ogni ricordo e dono che ho ricevuto da mio nonno, è stata una fortuna averlo nella mia vita, una ricchezza enorme. L'intensità con la quale lo porto dentro, supera di gran lunga qualsiasi addio. Ti voglio bene nonno, fai buon viaggio, io ti porto con me.

Ilaria Daddario