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Fotografia di Annalisa Falcicchio |
Sguardo basso e distratto, capelli che scivolano morbidi, aria assorta e mi sposto velocemente nei luoghi di una realtà che cerco di controllare, a fatica. Viaggio tanto, dovrei sentirmi abituata ai cambiamenti, alle novità, agli imprevisti; eppure ogni volta è la prima, ogni spostamento è uno scombussolio e ogni nuovo incontro è un mistero più grande di quello precedente. Sembro coraggiosa, curiosa, e mi ci sento, la maggior parte delle volte. Poi accade che, improvvisamente, mi rendo conto di non guardare fuori dal finestrino, distratta dal superficiale, dalle cose a metà, mi perdo lo spettacolo che scorre veloce. Me ne rendo conto e increspo le sopracciglia, butto fuori un sospiro consapevole, sollevo lo sguardo e in un attimo mi ritrovo: quello sguardo basso non è il mio. Io non voglio rimanere a galla, io voglio fare delle immersioni pazzesche. Con questi occhi non voglio solo vedere, voglio guardare ogni minimo dettaglio, penetrare con lo sguardo ogni centimetro di realtà che non conosco, per poi tornare ancora su ciò che già credevo di conoscere per scrutare più a fondo. Con queste mani non voglio sfiorare, io voglio toccare ogni cosa, e ogni persona, delineare ogni contorno e percepirne la concretezza. Voglio sentire, annusare e gustare. Voglio che tutti i miei sensi si sorprendano della consistenza della vita, ogni volta. E voglio guardare fuori da quel finestrino, durante ogni viaggio che farò.
Ilaria Daddario