Sul mio letto è posato il camice bianco. Ogni giorno, quando lo vedo, scatena in me molte riflessioni, mi fa rendere conto del fatto che è esattamente tutto ed è anche niente. Questo camice bianco è posato in realtà sulla mia passione sincera, per cosa poi, è difficile spiegare. Forse per la gente. Quella ritenuta più strana, incomprensibile e vulnerabile, folle e pericolosa, spesso patologica. O più semplicemente per la gente che crede, ammette, rischia e ha maledettamente paura; per quella gente testarda o insicura, quella che ride e piange, a volte anche nello stesso momento, che chiede aiuto, che si affida fiduciosa, appoggiando con coraggio la propria vita nelle mani di qualcuno che sappia accarezzarla, ma con cautela e competenza. Quella gente che sa raccontarsi o che ritrova pezzi di sé sparsi un po' ovunque e ha bisogno di rimettersi in ordine. Io sono quella che potrebbe riuscire a ricostruire insieme a loro un paese, delle strade percorribili, la vegetazione, degli abitanti e soprattutto una propria abitazione fatta su misura. E descrivere quanto ciò mi entusiasmi, è tutto e tanto, tranne che semplice.
Ilaria Daddario