giovedì 1 febbraio 2018

Nella sua cucina


Di ritorno da ogni viaggio Léa portava nella sua casa francese qualcosa di quei ricordi ormai impressi nella memoria. Di solito gli oggetti cari vengono sistemati nelle camere da letto, si pensa siano più intime; ma Léa ama tenerli in cucina, non importa che sia una tazza particolare, un vasetto dalla forma strana, una ciotola colorata, un infuso saporito, un mestolo dal manico dipinto, un pupazzetto artigianale o una piantina. Le piace avvicinarsi a quei ripiani, poggiarci su la spesa del giorno e guardare le sue cose; le piace essere a casa e sentir partire sulla bocca quel sorriso carico di dolcezza e nostalgia e le piace poi che si trasformi in un fremito di eccitazione immaginando i mille piatti che potrebbe preparare nella sua cucina, come le mille avventure che potrebbe realizzare nella sua vita. La sua cucina le ricorda quanto il mondo sia sconfinato e incredibilmente pieno di gente e oggetti e cibi e tradizioni e colori pazzeschi. La sua cucina le ricorda il mare, dalle mille forme. In barca, a spasso tra isole poco esplorate e colori nuovi che impressionano. Si, le fa ricordare che sa ancora sorprendersi. La sua cucina la rassicura, come fa il mare, la rilassa, la rende curiosa: può pensare a qualsiasi cosa, può immaginare di tutto, sentirsi coraggiosa. La fa sentire bene. La spoglia e la culla, la fa sentire immersa in qualcosa che ama, come fa il mare. Quando il sole lo colora, lo illumina, lo fa brillare, e lucida anche i pensieri di Léa, i suoi istinti più profondi, la sua parte più nascosta, quella che vedono in pochi, quella che chissà se qualcuno ha mai visto davvero, oltre quella cucina blu, come il mare.

Ilaria Daddario